MILANO- “Interrogare ciò che ha smesso per sempre di stupirci” (citazione di George Perec): è questo il filo ispiratore del secondo quarto del progetto Terre Vulnerabili, mostra sotto la direzione artistica di Chiara Bertola, che si tiene negli spazi dell’Hangar Bicocca da ottobre 2010 ad aprile 2011, contrassegnata dal tema della vulnerabilità.
Per la rubrica di questa settimana in redazione mi chiedono di proporre una località “calda”, visti i rigori dell’inverno. Ho scelto l’Egitto, non tanto per il suo clima desertico, quando per la temperatura che hanno raggiunto in questi giorni le sue piazze.
Mare in mezzo alle terre. È questa l’etimologia di quell’agognata distesa azzurra, il cui miraggio aiuta molti di noi ad affrontare il freddo dell’inverno.
LIBRI- A parte i tanti disagi al traffico aereo europeo, il vulcano islandese Eyjafjallajokull ha sicuramente prodotto anche alcuni benefici: ceneri che andranno a fertilizzare il suolo, una scossa positiva al turismo un po’ sopito, un bel libro di fotografie dedicate all’eruzione, firmato da Ragnar Th. Sigurdsson e Ari Trausti Gudmundsson, pubblicato da Uppheimar Publishing (www.uppheimar.is).
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