L’Arte spesso è contemporanea di qualcos’altro. Sabato 16 Ottobre 2010 è stata una giornata bollente di uno di quegli “autunni caldi” che fanno molto anni ’70, stavolta marchiata a fuoco dalla manifestazione pacifica della FIOM, capace con la sua motivata protesta, di dividere il fronte democrat.
Words, words, words. Quante parole diciamo al minuto? E quante ce ne sono che vorremmo pronunciare e rimangono intrappolate in gola, care Fashion Victims?
Il Festival della Letteratura di Viaggio di Roma è arrivato alla sua terza edizione e dedica quest’anno l’intera rassegna ad un approfondimento storico geografico sul Vicino Oriente.
Un fenomeno intramontabile, ogni volta unico e divertente. È l’Arlecchino scritto da Carlo Goldoni nel 1745 e messo in scena da Giorgio Strehler nel 1947. Uno spettacolo senza età e da Guiness dei primati.
L'aria dei Comics? La si è sentita già da Ponte Mammolo, con un Tidus a caso (protagonista del noto videogioco Final Fantasy X) in attesa davanti ad una fermata dell'autobus; la si è sentita sopra il treno regionale direzione Fiumicino, dove i vagoni brulicavano di facce colorate, maschere strampalate e spade davvero maestose.
A tratti, girare per il Romics 2010 mi ha fatto pensare di essere sul set di Maria Antonietta di Sofia Coppola, per la quantità esagerata di merletti, parrucche boccolose inamidate e ogni altro gingillo da ancien régime che mi è riuscito di avvistare lungo i padiglioni della nuova Fiera di Roma.
Figueres (in castigliano Figueras) e Cadaqués sono luoghi che hanno in comune un genius loci molto particolare: Salvador Dalí. Eccentrico, visionario, instancabile. Il suo rapporto con il paesaggio è al centro di una bella mostra che rimarrà aperta a Milano, presso Palazzo Reale, fino al 31 gennaio 2011 (vedi nelle News).
Tutti i pensieri di una donna sono racchiusi nel suo cappello. Emblema di una determinata classe sociale, maschera dietro alla quale nascondersi, semplice corredo abbinato a un vestito, ogni cappello ha una lunga storia.
Same old fears non sono solo le parole che precedono "…wish you were here", nell'omonima ballata dedicata dai Pink Floyd a Barrett, nè le minacce della mente che Barrett non riusciva a scacciare, è anche il nome identificativo di un gruppo che insiste a vampirizzare il mood di Seattle malgrado i tormentati della prima era grunge non fossero mezzi bruciati per le ore passate con gli occhi incollati su Internet, ma per altri motivi.
Dal 16 settembre 2010 Palazzo Barberini ha riaperto le porte al pubblico dopo un lungo restauro. E Roma finalmente ha la sua Galleria Nazionale di Arte Antica.
Al Teatro India di Roma, dal 28 settembre al 17 ottobre, apre la stagione Re Lear, o meglio Giorgio Albertazzi che interpreta il Re Lear di Shakespeare con la regia di Antonio Latella (sodalizio siglato dopo Moby Dick del 2007) e la traduzione di Ken Ponzio.
E’ con piacere che nel raccontarvi dell’evento svoltosi lo scorso sabato 25 settembre al Teatro Vittoria di Roma abbiamo l’occasione di parlarvi della storia di una persona che sicuramente non vi lascerà indifferenti.
Noi lo sappiamo bene che ce ne hanno combinate troppe, e per un po’ abbiamo subito, ma adesso qualcosa in noi si è trasformato, ed il gusto estetico è stata la prima dimensione a risen-tirne, con il risultato di trovare consone al nostro modo di essere delle sferzate di virulenza che in fondo fanno solo spettacolo per gli occhi in via dei Greci 30, sede della galleria Mondo Pop.
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