Lo scopo è esplorare attraverso i raffinati strumenti offerti dalla moda, gli stadi fondamentali di un processo biologico tanto elementare quanto di indiscutibile fascino: la nascita della vita.
La collezione, parzialmente in mostra in occasione del Newcastle ScienceFest, è stata realizzata nel 1997 grazie ad un attento studio multidisciplinare che non lascia niente al caso: tinte e tessuti imitano con grande abilità le particelle analizzate al microscopio, ma l'eleganza degli abiti è inconfondibile prova di stile.
Le prime mille ore della vita umana vengono analizzate con occhio creativo e ricco di inventiva, la repentina duplicazione cellulare è materia creativa che avvolge e crea trasparenze o copre il volto con un prezioso cappello realizzato ad hoc dal talentuoso Philip Treacy, chiamato a collaborare con un unico inconfondibile pezzo.
Se la fecondazione è rappresentata dal connubio di nylon e cotone in uno splendido cappotto, la divisione cellulare è macchia di rosso in un sensuale abito di seta. I contrasti di bianco e nero sono netti, le asimmetrie velano solo una parte del corpo, il cuore batte in un tutù di piume, un sistema nervoso di ecopelliccia scopre la schiena e il risultato finale è perfetto dipinto ad olio su tela da pittore.
Primitive Streak, il cui nome rimanda ad una struttura embrionale fondamentale attraverso la quale migliaia di cellule attraversano per generare tessuti e organi, è un viaggio di stile nel mondo della biologia, perfetta sintesi di arte e scienza.
Sofia Mattioli