Una lunga carrellata di storie balorde emotivamente surreali ed ironiche ci accompagna dall'inizio alla fine per introdurci a quella che sarà la storia surreale di Prezi: "Verso le nove apparve sulla porta una donna in abito da sera, l'unica che avesse mai messo piede al Note Blu. Lunga chioma di capelli mossi, di un nero lucido. Occhi scuri, profondi. Pelle lievemente olivastra e labbra carnose. Tutta pancia tette e un culo così. Proprio come piacevano a lui. Cristina Dibue lo riconobbe all'istante", l'incontro con Cristina Dibue e con le "sorprese" che questo magico incontro gli riserverà.
Passeremo dall'alienazione di Biancaneve, alla passione luciferina di Assenzio, dalla voglia di rivalsa sul successo commerciale di Tre dita di whisky, al mobbing surreale di Sgabuzzino, passando per Hania e la morte, l'arte Immobile di Bernardo Bracchi, l'amore & motori di Guastafeste, e Obliteratrice, Asimmetria e Margherita, la pizza amante.
Personaggi assurdi che ci ricordano in qualche modo (ma molto alla lontana) il genio di Daniel Pennac o anche di Stefano Benni: una sorta di letteratura dell'assurdo, basata anche sulla cronaca nera, ma soprattutto sulle contraddizioni della vita, quelle contraddizioni che creano una vasta e variegata infinità di protagonisti veri.
Nel finale Arturo Prezi si lascia cullare da un abbraccio, a voi non rimane che lasciarvi cullare dalle parole di questo giovane autore.
Gianluca Secco, Postumi di un passato, Aletti Editore, pag 75, € 15