Luca Cavina, noto alle forze dell'ordine per incursioni violente e contrabbando di groove per mezzo di basso.
Fabio Rondanini, conosciuto nelle borgate romane come Aziz, già segnalato per spaccio di funk e groove. E la rapina al Circolo ha inizio...
Il funk rock progressivo dei Calibro 35 riesce a catturare qualsiasi persona: il loro non è soltanto un ritorno a quel passato che rivestiva l'Italia degli anni d'oro, dei polizieschi, delle colonne sonore ampiamente dimenticate, ma altrettanto attuali e innovative. Lo scopo, che si vede sin dall'inizio del concerto, è giocare con suoni, rumori, stacchi coordinati, improvvisazione, straniamento dell'ascoltatore, ma soprattutto divertimento sul palco e fra il pubblico.
Il bello di questo gruppo sta proprio nel riportare identiche ma marchiate da giocosità e inventiva le colonne sonore di film come Italia a mano armata, Milano calibro 9, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La mala ordina, La polizia incrimina, La legge assolve, Giornata nera per l'ariete e spezzoni di perfetta concezione dell'immaginario italo anni '60 come L'appuntamento, dal film "Tony Arzenta" con la partecipazione di Roberto Dell'Era alla voce.
Non mancano le proprie divagazioni lisergiche che si confondono con le colonne sonore, così da stordire il pubblico alla ricerca del film da cui sono state prese. Ma la bravura e la genialità di questi quattro banditi, coordinati dal boss Tommaso Colliva che ne dirige i suoni, sta proprio in questo: il Circolo ha provato a riconoscere quali sono i pezzi veri dai falsi o quali i loro e quelli degli altri. Inutile. Non ci siamo proprio riusciti.