L'ingresso di Kohra, cantante dei Torpedo dal 2007, si sente anche in pezzi dei precedenti album come "Confini", "Le Mani Sopra Roma" e "Alibi", energizzati dalla sua voce roca quanto basta per fare un ottimo dub/reggae.Importante anche la sintonia fra i componenti della band, le tastiere di David, il basso di Federico, le percussioni di Giancarlo e la chitarra di Andrea, in un mix di elementi portanti che hanno reso il live di presentazione di Terrastation un vero e proprio evento, con tanto di prezzo di lancio. Tra gli altri brani proposti nella serata "Come una Cavia", presente nell'album con la collaborazione della band newyorkese Dujeous e "La Musica nel Sangue", scritto da Stefano Benni (l'autore di libri cult come La Compagnia dei Celestini e Bar Sport), era presente tra il pubblico del Circolo degli Artisti.
Interessante la cover di "Indifference" dei Pearl Jam, un brano suggestivo e accattivante riproposto in una chiave insolita, molto groove, e per quanto sia un'amante del sound della band di Seattle devo dire che l'esperimento non mi è affatto dispiaciuto.
Da sottolineare l'originalità della copertina di Terrastation realizzata da Sten e Lex, due importanti artisti della street art romana (visti gli stencil in giro per la città?), carina anche l'idea di tappezzare la sala con la scimmietta della cd cover.
In attesa di rivedere i Torpedo in qualche festival estivo, prossima tappa del Terrastation Tour è a Siena, il prossimo 18 Aprile. Se siete da quelle parti, non fateveli scappare...