Il protagonista (Filippo Dini) è un brillante cardiochirurgo sulla soglia dei quarant’anni. Un uomo dalla carriera facile poiché figlio di un noto e amato medico, che diventa Assessore alla Salute. La sua idea però è in controtendenza con la sua stessa raccomandazione e con il parere del partito e dei suoi amici-colleghi corrotti (Andrea Di Casa, Gualtiero Burzi, Sergio Grossini, Giampiero Grappa). Questi non fanno altro che mettergli i bastoni fra le ruote nel tentativo ‘di farlo ragionare’ e fargli seguire la linea comune.
La moglie (Ilaria Pardini), tanto bella quanto depressa, si comporta da incompresa e collabora ad aumentare l’isteria di Franco, dandogli l’impressione di tradirlo e di non amarlo.
Due personaggi femminili interverranno per aiutare Franco Maggi nel suo processo di recupero della dignità perduta e di ritrovare se stesso, si tratta di una giornalista molto determinata (Valentina Chico) e di una paziente minorenne (Gisella Szaniszlo’). La giornalista farà una fotografia amara e spietata di ciò che Franco è e rappresenta. Lo metterà davanti ai clichè del suo personaggio e della sua professione. Quegli stessi luoghi comuni e atteggiamenti da cui l’uomo rifugge e che combatte.
La giovane paziente invece riguarda la sfera affettiva, il conflitto padre-figlio e le conseguenze della mancanza di cura e di amore. Dopo la sua elezione i rapporti fra Franco ed il suo celebre padre e Franco sono andati via via deteriorandosi, costringendo il figlio a carezze mediate dalla badante attraverso strane telefonate notturne per non ‘farsi scoprire’.
Insomma come un capocomico stanco di recitare la sua parte Franco nell’ultimo atto, solo con se stesso e con il pubblico si toglie la maschera, crolla sul divano e si spoglia. La sua recita a questo punto sembra finalmente finita.
Gabriella Radano